Emanuele Coti
«Macchine Inutili»
di Bruno Munari
Munari comincia a creare delle macchine da appendere al soffitto
composte da elementi di materiali leggerissimi
(ad esempio bacchette di legno, fogli di cartoncino dipinti su entrambi i lati, vetro soffiato,
fili di acciaio elastico ecc.) liberi di muoversi nello spazio senza vincoli tra loro.
La Macchina Inutile è una composizione che cerca,
attraverso la sua trasformazione dinamica,
di suscitare nello spettatore la percezione di una forma instabile.
Obiettivo
Utilizzando almeno cinque aste di sospensione orizzontali,
sperimentando configurazioni originali, realizzare una Macchina Inutile.
Appendere, con filo di nylon o seta,
pezzi di cartoncino dalle forme regolari
colorate sui lati opposti con colori contrastanti
(incollando fogli colorati o dipingendo direttamente gli elementi).
È anche possibile appendere solidi cartesiani.
Gli elementi, durante la fase cinetica, non dovranno scontrarsi tra loro.
La Macchina, ancorché equilibrata fisicamente come pesi,
in fase di quiete e planare dovrà risultare verticalmente asimmetrica.
"le Macchine Inutili rispondono al
principio in base al quale la pittura
va liberata nello spazio
e trasportata nella dimensione temporale"
Materiali utilizzati
Happening collettivo